Un breve intervento della Dott.ssa Chiara Masi , Critica d’Arte , Dottore di ricerca in Storia e Critica d’Arte, Funzionario Storico dell’Arte della Soprintendenza Archoelogica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova, e per le Province di Imperia, La Spezia e Savona.
SCHEDA TECNICA DI RESTAURO
Cassa Processionale in legno scolpito policromo raffigurante “Gesù nell’orto di Getsemani” di Anton
Maria Maragliano (Genova 1661-1741) opera realizzata nel 1728- cm 220x200x180- della Confraternita
dei Santi Giovanni Battista, Evangelista e Petronilla di Savona
Condizioni conservative dell’opera prima del restauro
Nel corso degli anni sulla cassa processionale sono stati eseguiti numerosi interventi di manutenzione,
spesso non congrui, che hanno riguardato sia la superficie pittorica, sia la struttura lignea e l’assetto
statico delle singole parti che la costituiscono. Pertanto, oggi appare in modo evidente il degrado che
interessa sia le superfici pittoriche che la base con i fianchi scolpiti a finta roccia.
Operazioni di restauro
Dopo il trasporto per il nostro laboratorio è stata eseguita la disinfestazione del legno e
successivamente il suo consolidamento. La pulitura delle superfici pittoriche è stata condotta per gradi
e in modo differenziato sulle diverse stratificazioni disturbanti aggiunte, che ricoprivano interamente
le superfici delle sculture e che nascondevano una materia originale risultata poi ampiamente abrasa.
E’ stata poi verificata la stabilità di tutte le sculture ed in modo accurato quella della nuvola e
dell’Angelo, parti molto elevate, che mostravano importanti fessurazione. In particolare sono state
smontate le sezioni già fessurate che costituiscono la nuvola, intervenendo anche sulla struttura in
ferro che la sostiene. Sulle sculture è stato steso uno primo strato di vernice protettiva. Le fessurazioni
più ampie sono state risarcite con innesti lignei di tiglio, quelle più sottili, unitamente alle sbeccature
di modellato, con araldite. Sono state risarcite tutte le lacune di colore, dapprima con la stuccatura e
successivamente con la reintegrazione pittorica che ha restituito omogeneità e unità alle superfici.
La base a finta roccia ha richiesto un complesso lavoro di risanamento che ha comportato lo
smontaggio di molte porzioni sconnesse. Il loro smontaggio ha consentito di ispezionare meglio le
parti interne, che rappresentano i maggiori elementi di sostegno della pedana e di ancoraggio delle
parti esterne scolpite. Queste si sono rivelate inadatte sia per il degrado del legno, sia per la presenza
di sezioni manomesse o malamente integrate, probabilmente con l’intento di risolvere dei danni
presenti.
E’ stato eseguito il consolidamento della pedana; sono state ricomposte e fissate le parti di roccia
smontate, è stata costruita ex novo una struttura interna portante di legno di pino e pioppo.
Sulla superficie pittorica a finta roccia è stata condotta la pulitura della superfici.
In ultimo è stato costruito un nuovo cavalletto con tavole di legno di abete.
Genova, 15 marzo 2018
Antonio Silvestri